venerdì 25 luglio 2025
Abbiamo deciso di non pubblicare la vignetta per evitare che qualcuno si offenda, si indigni o – peggio – si accorga che è tutto vero...
Benvenuti nella nuova Europa delle libertà... vigilate, dove puoi suonare Rachmaninov, ma solo se hai la giusta tessera, la giusta idea, e soprattutto se non odi Putin!
E così, dopo Caserta, anche Bologna si piega: concerto annullato, pianista ucraino-filo putiniano cacciato. La sua colpa? Aver suonato nella Mariupol "sbagliata", quella non benedetta dalla NATO.
Sul palco della censura salgono il senatore Lombardo e il sindaco Lepore, con le orecchie da somaro e la bava alla bocca: spaccano il pianoforte come fosse un’arma di propaganda, in un'orgia di patriottismo peloso, più idiota che ideologico. La musica fa paura, i tasti bianchi e neri spaventano come Kalashnikov.
Romanovsky? A Mariupol è sopravvissuto ai missili, a Bologna, nisba: colpito dai democratici!
Ora l’arte si valuta a seconda della geopolitica e del pubblico, ergo se suoni nel teatro sbagliato, sei un fascio-putiniano. Se invece bombardano i tuoi amici, sei "resistente".
Questa non è satira, ahimé è cronaca: e puzza. A prescindere.
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