lunedì 5 maggio 2025

I.A., ovvero fidarsi è bene, non fidarsi è meglio

C'è da fidarsi dell'intelligenza artificiale (I.A. per gli amici)? Siamo reduci dal secolo breve che ci ha ripetuto fino allo sfinimento che non esistono più gli assoluti, che tutto è relativo, sembrava che fosse scampata solo la scienza, quella scienza che ci ha dato gli aerei, i treni a levitazione, le lavatrici classe A+, i sieri salvifici, insomma fatti, non pugnette! E invece siamo qui ad assistere ai pareri discordanti, alle infinite dispute sulle straordinarie opportunità dell'I.A.! Invece io la vedo un po'come è stato, a suo tempo proprio col siero salvifico: immunizzava/non immunizzava, quanto, come, perché? Funzionicchia! ah già... Boh, chi ci capisce è bravo, nel frattempo il Sole24 mi dice che 'nel 2027 l'I.A. supererà quella umana' e che alcuni mestieri, come per esempio il medico di famiglia, spariranno, sic! E' una cavolata, se non altro perchè l'I.A. in primis non ha il pensiero critico, ergo NON dubita affatto, ma approposito del dubbio; meglio un dottore in carne e ossa, magari con un cincinin di empatia in più, anche se, a tutt'oggi sulla capacità di quel dottore di capirci qualcosa, non c'è da metterci la mano sul fuoco! O no? E allora qui vedete bene che rientra in gioco il buonsenso, la logica, ergo fidiamoci del futuro robot-medico, ma fino a un certo punto poiché rappresenterà la scienza, ma non è la scienza, cioè è solo una macchina e, si sa, la macchina, prima di tutto, è stupida. A prescindere. Ps: e poi se a una macchina concedi fin da oggi la patente di opinionista, stai sicuro che si divertirà un mondo a spaventarti coi dettagli più terribili che abbia in potere di evocare (la famosa fake news di Orson Welles, ovvero degli extraterrestri che nel'38 erano sbarcati con atteggiamento apertamente ostile nel New Jersey ),..." ma lo farà per il tuo bene, poi ti 'curerà' anche: l'ha giurato a Ippocrate? Chiedo per un amico.

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