Difficile dire se questo nuovismo che si esprime solo sul fronte anti Pd sia un limite o la carta vincente dello sfidante. Fatto sta che ora, dopo averlo snobbato, su di lui Veltroni non si pronuncia, Bindi spara, D'Alema disprezza, Enrico Rossi stigmatizza, un Bersani più prudente e realistico critica ma non affonda. Difficile comunque che il giovanotto vinca, anche perché la sua fiorentinità pesa e lo limita (la maledizione di un altro cattolico toscano, Fanfani), così pure non convince fino in fondo questo stare a sinistra provocandola e farsi apprezzare in centro e pure a destra. E dunque molto dipenderà da lui, se vorrà organizzarsi in partito, in corrente o in lista, se dentro o fuori del Pd, anche se in caso di sconfitta ha detto che se ne starà buono e zitto da una parte a contare le sue truppe di minoranza. Vedremo, e anche da questo se ne valuteranno, oltre che la consistenza numerica, serietà e sincerità.
Bruno Manfellotto
Fonte: L'Espresso
giovedì 13 settembre 2012
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