mercoledì 15 ottobre 2025
La ribellione secondo...chi?
A quanto pare dalle parti di Modena basta cambiare il vocabolario: il terrorismo diventa “resistenza”, il massacro “ribellione” e chi sgozza civili, merita la cittadinanza onoraria, o sbaglio?
Insomma, non so voi, ma il punto è che a Gaza, come in Ucraina, cosi come negli oltre 50 conflitti nel mondo, ecco ciascuno dei due contendenti si sente in diritto di accoppare e, legittimamente oltretutto!
Bisognerebbe invece fargli presente, a loro e a tutti quelli che si sentono in diritto di qualcosa, che nessuno ha diritto a un bel niente su questa terra, tanto meno di accoppare, e che i diritti, casomai, ce li prendiamo noi in libera licenza per darci il potere di fare quello che ci va, o no?
Ma si tratta di un discorso troppo schietto per convincere uomini e capi di Stato, i quali non sanno far altro che reclamare, cioè gridare forte, gridare assai: ben sapendo che è questo il fondamento ultimo di ogni autorità, altro non ce n'è.
Così la pace diventa una sorta d’indignazione, epperò a prezzo politico: magari con il patrocinio dello sclerotico col ciuffo buffo e la benedizione dell’attivista della domenica. Mi vien quasi da ridere (per non piangere)...
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