domenica 24 marzo 2013

Oggi, su Prima Pagina di Regggio nell'Emilia

Il vescovo Camisasca ha rotto gli indugi e lo ha fatto in un modo che, letto con il senno di poi, ha l’idea di una strategia politica e pastorale dove ognuno è chiamato ad assumersi la responsabilità dei suoi gesti, più che alla classica reprimenda del parroco al suo parrocchiano. Se fosse intervenuto prima, condannando preventivamente i due provvedimenti allo studio delle commissioni sulle coppie di fatto, probabilmente Camisasca avrebbe ottenuto un ripensamento del sindaco di Reggio Emilia, Delrio...forse!

5 commenti:

  1. campanilismo e cronaca locale l'ultima frontiera della satira italiana

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  2. Caro Christian, per chi mi legge sa che in pratica sono ...tornato a casa! Ed è una soddisfazione che non puoi immaginare! In più in redazione ho trovato un bell'ambiente, con dei ragazzi ben motivati e sono sicuro che faranno bene. Le cose stanno così, caro Christian, grazie alla cronaca locale (e soprattutto all'editore....) , sto affinando le mie fantasticherie, anche se, ti confesso, alla fine della giornata non mi restano più energie, letteralmente. Ma ho deciso di non fare resistenza alla necessità, anzi, ho deciso di rendermela amica, dando la precedenza al trabajo, che è poi l'unica cosa che ci permette di vivere! Il giorno che avrò più tempo libero, io lo so, ritornerò alle mie vecchie abitudini, ma per il momento non posso farci nulla, lo sappiamo bene, non siamo per niente liberi di vivere la vita come la vogliamo, nemmeno dentro a questo grande inganno che chiamano libertà. Perciò io qui ripudio ufficialmente il liberalismo, sperando un giorno di vedere finalmente realizzata la dittatura del tempo libero, amen.

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  3. capisco paride i giornali nazionali vogliono parlare solo del bene della politica e duquneu siamo a posto...non parlo del tuo lavoro che sono cazzi tuoi io parlo dela testa di minchia degli editori dei quotidiani nazionali

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  4. Beh, i grandi gruppi editoriali dei quotidiani nazionali ragionano prima col portafogli, ma anche col culo. Non hanno voglia di pestare i piedi al potente di turno e ciò non è bello. Rimpiango i tempi de ilMale, Cuore, Tango dove lì si faceva satira; vera, feroce e genuina (...) e il direttore finiva in carcere un giorno si e l'altro pure. ciò nonostante si faceva più satira negli anni di piombo che non adesso. Infatti oggi basta guardarsi un po' in giro e ti cadono le braccia. E' un vero problema, hai ragione tu, è che probabilmente non si vuole gettare il cuore oltre l'ostacolo, lo scatto di reni, la buona volontà, tutto fuorché applicarsi nella soluzione dei problemi. Gli editori sono tutti, o quasi servi del potere e gli autori satirici delle marionette, carini, simpatici, magari con quell'accento toscano che non guasta mai...ma che per noi fa garanzia di buona fede e quanto conta la buona fede in Italia lo sa solo il Papa, o no? Siamo diventati gli argentini d'Europa dove piano piano (e senza farsi accorgere) ci tolgono tutto, ma dove ci resta pur sempre il tango e forse anche il pallone per far leva sull'orgoglio nazionale. Vedrai che arriverà il giorno dove non avremo problemi, senza niente per cui indignarci, orfanelli del chiagni e fotti. Amen .
    Un abbraccio

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  5. cioè parli della morte? non c'è miglior poeta di chi parla della morte senza menzionarla
    yo!!!

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