Si sente dire spesso che il M5S è un prodotto della Rete, di un nuovo modo di comunicare e coinvolgere, del fantomatico “popolo di Internet” emerso negli ultimi anni. E' necessario invece mettere in stretto rapporto la “neotelevisione” che ha plasmato Grillo (con Antonio Ricci in prima fila) e la retorica partecipativa del web 2.0. E’ spiazzante ricordare come Nino Frassica, il “bravo presentatore” di Indietro Tutta, facesse la satira di una certa mentalità già nel 1988: “grazie a chi ha partecipato, e anche a chi non ha partecipato, perché la trasmissione la fate voi da casa”. L’accento sul “tu”, sul consum/attore, sul “prosumer” pervadeva la logica dei media già molto tempo prima che Time scegliesse “You” come personaggio dell’anno (2006). Il diffondersi del web ha ingigantito questa logica, presentandola tout court come un meccanismo liberante, come un dispositivo che genera di per sé “intelligenza collettiva”, collaborazione, qualità. Una certa “mistica della Rete” attraversa così progetti molto diversi e distanti nel tempo: dalla rivista Decoder a Indymedia, da Wikipedia al Movimento 5 Stelle. Dove stanno le differenze?
Fonte: wumingfoundation.com
venerdì 1 marzo 2013
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