mercoledì 29 marzo 2023

Non odio, ma disprezzo, sì.

Insomma, signori miei, lo so: inveire contro il potere può sembrare una roba noiosa e/o volgare, poiché è sempre vero che il potere si nutre anche del nostro odio, cioè lo impacchetta col fiocco e poi te lo ripropone sotto forma di 'vittimismo'. E, francamente, dobbiamo ammettere che il potere che fa la vittima è una cosa così irritante, ma così irritante che quasi quasi ti vien voglia d'imbracciare lo schioppo del nonno, quello della Grande Guerra. Ma vado avanti con la mia matita: del resto si sa, il potere di qualsiasi colore non merita il mio odio, epperò il disprezzo sì! E una cosa è certa: non mi spunteranno la matita, ergo quello che è successo negli ultimi tre anni, cioè dopo essere stato dileggiato, umiliato, discriminato, censurato, violato nella mia libertà individuale, ricattato, dove mi auguravano perfino di morire (perché, dicono ancora oggi, ero pericoloso, un po'come dicevano degli ebrei tedeschi e italiani nel '38 del secolo scorso), per l'unica colpa di essere sano, di non aver fatto del male ad alcuno, ma soprattutto di rivendicare legittimamente la libertà di scegliere (che poi sarebbe il diritto inalienabile di tutti!), sono fatti che non possono in alcun modo essere dimenticati. E perciò, per quanto mi riguarda, in questa storia andrò fino in fondo: spero sia cosa gradita.

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