domenica 27 marzo 2022
Ruote Libere
Insomma, come vignettista ho sempre avuto una opinione scettica e pessimistica della natura umana, ma poi ho l'ottimismo di buttarla in ridere, anche se a volte in modo brutale, esagerato. E' una condizione naturale, ma col tempo la disperazione calda del pessimismo cosmico, ha lasciato il posto alla rassegnazione tiepida della "maturità": ma giusto per un venir meno delle forze, che credete? Non è la speranza di cambiare il mondo che agita i miei sonni, non le questioni medico-scientifiche, oppure politiche o geopolitiche, no e neppure l'uguaglianza degli uomini di fronte alla legge: casomai è l'uguaglianza degli uomini di fronte alla morte, insomma questa impossibilità di scampare alla vita, di uscirne senza crepare, ecco. In definitiva vivere mi dà tristezza, morire mi dà sgomento, sperare non mi è di gran consolazione. Però il tutto è più attenuato e meno doloroso, principalmente per indolenza: in altre parole si perde la sensibilità, ci si rincoglionisce, ci si prepara al salto nel buio. Niente, forse una badante, ho bisogno di una badante! Amen.
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