sabato 21 settembre 2024
E' che mi manca il gene, ziocanta...
Caro Direttore, caro amico mio, perdonami per ieri, ma mi sento così:
tradito da questo Paese che 'smuove le montagne', ma che diventa un codardo anzi, peggio, persino un 'sovversivo' di classe mondiale di fronte al 'vairus' (cit.) .
Impossibilitato a NON credere in Dio, ergo è che mi manca il gene (dell'ateo)!
Intimamente conscio di essere un guscio troppo fragile in balia delle tempeste, privato degli affetti.
Panico derivante dalla coscienza di 'essere di passaggio', ergo 'di far parte di questo mondo, ma non di questo mondo'!
La vita come schietta conseguenza della morte, insomma una roba di poco conto: infatti, noi poveri mortali, nel mondo del turboconsumismo dobbiamo concentrarci sul lavoro per pagare l'affitto e nel frattempo cercare casa, SIC!
Non ho più posto per i libri, dovrò buttarne via un po', ergo o io o loro! Maggiori indiziati: vecchie enciclopedie a fascicoli oramai obsoleti (i miei amati AD, sic!), romanzi d'appendice, i gialli Mondadori: questi ultimi li ho già buttati (ma me ne sto pentendo ancora, sic!) Mi tengo i libri di satira, Charles.M. SChulz, Vauro, Chiappori, Forattini, Bansky, Altan, e di saggistica, E.Biagi,... Alan Ford, Bonvi, Manara, Hugo Pratti e i russi., Butto via i francesi, ma tengo De Sade.
Caro amico mio, sono i tempi, questi, dove non già sentirsi soli, ma essere soli è una condizione divina: vorrà dire che in futuro chiamerò l'assistenza per gli anziani. A prescindere. Statemi bene tutti.
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