giovedì 28 dicembre 2017

Cuperlo non si rassegna


Cuperlo e chi come lui, parlano al nostro intimo e vanno oltre ogni età, accarezzando l'anima di quei ragazzi che in Italia si sentono diversi, magari emarginati o, peggio, oppressi, bullizzati anche, riportando con orgoglio un messaggio di speranza, non per chi da diverso dovrebbe sentirsi ugualmente felice di diventare italiano tra diciotto anni (sic!), ma per chi da felice della propria normalità dovrebbe imparare a capire che lo ius soli è, prima di tutto, un atto di civiltà.

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