sabato 2 dicembre 2017

Chi di tinello ferisce, di capocciata perisce


Parafrasando Totò, caro Capitano, mio Capitano, in tutto questo la disgrazia è che non c’è un “popolo” nel senso commovente in cui lei lo intende. Non ci sono che sfruttati e sfruttatori, uomini e caporali, appunto. Parole come "dignità" e "onore", non esistono più. Si, forse l'altro ieri, Bortolamasi l'avrei disegnato come il pedo-piduista-pregiudicato-versione "editto bulgaro", ma oggi, no. Perché oggi lo pensiero mio è rivolto anche all'imbecillità di certi segretari che si permettono di estrapolare certi epiteti che neanche in Bulgaria, appunto. La sai la storia dell'eterna lotta fra i contrari? Ecco, il sottoscritto e tu siamo tali proprio perché siamo una cosa sola, in opposizione a un'altra cosa. Legati stretti, letteralmente intessuti nelle maglie della (triste) realtà. Nel luogo esatto in cui dobbiamo stare (immagine poetica). Ti abbraccio.

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