SAN PAOLO - «La sua determinazione, il perfezionismo, il senso di giustizia e patriottismo di Ayrton. Era una persona molto speciale per i brasiliani». Così Bruno Senna, che aveva appena 10 anni quando suo zio morì il 1 maggio 1994, ricorda Ayrton Senna alla vigilia dei 20 anni dalla sua morte. Per i brasiliani Senna era più di un idolo dello sport, personificava l'orgoglio e il patriottismo.
RICORDO SPECIALE - «Sono passati venti anni ma per me e la mia famiglia sono volati questi anni, mi sembra che sia solo qualche anno fa che è morto mio zio. Quel giorno ero davanti alla tv, guardavo sempre i Gp assieme alla mia famiglia ma non mi resi conto di cosa era successo. Pensavo che sarebbe uscito fuori dall’abitacolo e che dopo qualche giorno in ospedale sarebbe tornato. Non mi ero reso conto della gravità dell’incidente. Poi sono arrivate le brutte notizie. Certo è che quell’episodio ha cambiato la mia vita e quella della mia famiglia». Bruno ha comunque seguito le orme dello zio, ed ha corso in F1 proprio con la Williams con cui Ayrton era diventato campione: «E’ triste dirlo ma proprio quell’incidente ha migliorato la sicurezza delle macchine e dei circuiti, tutto è stato reso più sicuro ed affidabile. Personalmente pensavo di essere veloce e di poter avere un avvenire in F1 ma parte della mia famiglia era contraria. C’era anche chi mi appoggiava ma molto temevano che potesse ripetersi un incidente come quello di Ayrton».Fonte: Tuttosport
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