O SLO – Mentre a Oslo prosegue il processo a carico di Anders Behring Breivik, migliaia di persone giovedì 26 aprile si sono riunite nel cuore della capitale norvegese per manifestargli il proprio disprezzo cantando la canzone che odia di piu’. Si tratta di ‘Bambini dell’Arcobaleno’, adattamento di un brano del grande cantautore americano Pete Seeger, ‘La mia corsa all’arcobaleno’, che il fanatico di estrema destra aveva detto di detestare perche’ utilizzata come subdolo metodo d’indottrinamento marxista. Popolarissima in Norvegia, la canzone e’ opera del cantante folk locale Lillebjoern Nilsen. “Vivremo insieme, ognuna sorella e ognuno fratello, piccoli figli dell’arcobaleno e di una terra verde”, recita il ritornello: un inno all’integrazione e all’eguaglianza che ovviamente non poteva non far dare di matto a un tipo come Breivik.
Il killer, 77 morti complessivi nelle due stragi del 22 luglio scorso, una settimana fa in aula disse ai giudici che si tratta di “un ottimo esempio d’infiltrazione marxista nella scena culturale”, e di un “tipico caso del lavaggio del cervello imposto agli scolari norvegesi”. L’autore ha respinto con fermezza una tale interpretazione: “Di fatto la canzone parla non delle persone, ma della protezione ambientale”, ha spiegato.
Poi, con l’aiuto di due volontari, ha lanciato su Internet una campagna per promuovere la manifestazione, battezzata “Riappropriamocene”, che si è tenuta in una piazza non lontana dal Palazzo di Giustizia, e alla quale hanno partecipato in 40mila. Tra gli altri, lo stesso Nilsen e i ministri della Cultura dell’intera Scandinavia: dalla stessa Norvegioa alla Svezia, dalla Finlandia alla Danimarca, fino all’Islanda.
domenica 29 aprile 2012
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