lunedì 15 settembre 2025
A Sassuolo il Funambulo 2.0, tra muezzin e meme
In Italia si discute di moschee come se fossero il problema principale, mentre le città cadono a pezzi e le fabbriche cercano braccia che nessuno vuole muovere: perché, si sa, da noi i “lavori umili” non li fa nessuno: troppo sudore, troppo cemento e troppo poco Instagram.
Intanto, i figli li cresciamo come peluche da salotto: guai a fargli sporcare le mani, guai a chiedergli sacrifici, risultato? Genitori zerbino, figli debosciati, e un sindaco costretto a fare l’equilibrista tra moschee, fabbriche e cittadini arrabbiati.
Il filo è sottile, ma non per colpa dei migranti o del muezzin: è sottile perché sotto c’è un vuoto pneumatico fatto di ipocrisia, paure e bamboccioni col ciuccio.
E allora la domanda non è se avremo il minareto a Sassuolo, ma chi avrà il coraggio di dire ai nostri “principini” che il vero degrado non è la moschea: è la mamma che gli rifà il letto a 30 anni. O no?
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