lunedì 29 settembre 2025

Compagni...ma de che?

Sbaglio, o gli stessi che oggi piangono per Gaza e sventolano il Grosso d’argento della solidarietà, ieri ti avevano chiuso in casa tre mesi, ti avevano imposto la infame tessera verde per lavorare, subordinata da un farmaco notoriamente sperimentale da inoculare nella carne viva delle persone, oppure da un tampone a 15 euro per comprarti un caffè? E così abbiamo che il nostro sindaco Mezzetti, in occasione del Dig Festival, consegna alla relatrice ONU Francesca Albanese il Grosso del 1226, mentre con l’altro piede cerca di chiudere l’armadio pieno di scheletri: lockdown, green pass, obblighi vaccinali e caccia ai novax, mentre la Albanese invoca “compagni mobilitatevi!”, ma in municipio i compagni veri non si trovano più, e da mo: al massimo ci sono amministratori che prima ti imponevano la infame tessera verde per un caffè, appunto e adesso posano da liberatori dei popoli oppressi, SIC! A Gaza la libertà, a Modena la sorveglianza sanitaria: la coerenza è un optional, da tirare fuori solo quando serve fare passerella. Alla fine resta la domanda: se i diritti sono universali, come mai finiscono sempre nell’armadio insieme alle siringhe usate? Chiedo per un amico.

sabato 27 settembre 2025

I martiri del capitalismo di provincia: tutti saltano… tranne uno!

E così la Corte dei Conti ha fatto esplodere l’operazione Aimag-Hera con una bordata che non ammette aggiustamenti: mancano motivazioni analitiche, alternative non considerate, trasparenza zero, e perfino l’ombra di una gara “a doppio oggetto” è scomparsa nel nulla: in altri tempi qualcuno avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni, ma tant'è... Ma questi son altri tempi, dove non solo ci si vergogna per la figuraccia anzi, si rilancia la questione! E così i “martiri del capitalismo di provincia”, ergo Ruggiero, Valentini e compagni di merenda si sono lanciati contro il muro giudiziario con le loro bombe giuridiche (“no gara”, “bilancio ignorato”, “convenienza negativa”) sperando in un’esplosione politico-redditizia. Ed ecco che gran parte del Pd delle Terre d’Argine ha deciso di seguirli, firmando note, invocando compattezza, imbellettando rinunce, ma ecco che un “martire” non si è presentato sulla linea del fronte: Zanotti, da Novi, si è voltato, ha tirato il freno a mano e si è defilato. Mentre tutti saltano, lui resta a osservare col suo: “scusate, ma secondo me il conto lo paga chi resta vivo”. Ecco le conseguenze: i martiri si auto-inceneriscono per Hera, ma chi ha buon senso, o paura di fare figuracce, evita di finire con le tasche vuote e i conti da saldare. Morale. a ben vedere nel Pd dell’area carpigiana, la solidità sembrava un cappotto cucito su misura, ma a Novi se lo sono tolto all’ultimo minuto. Il risultato? I martiri del capitalismo… tranne uno!

venerdì 26 settembre 2025

I kamikaze bipartisan

Dalla Bassa modenese allo Stretto di Messina, il copione è lo stesso: la Corte dei Conti boccia, i politici rilanciano. A Carpi e Mirandola i “martiri del capitalismo di provincia” si cingono di... 'candelotti' chiamati “No gara”, “Antitrust”, “Danno erariale”. E dall’altra parte del Paese, il ministro Salvini, invece di posare la prima pietra insieme a siciliani e calabresi, si allaccia al busto... la dinamite del Ponte sullo Stretto. Tutti 'kamikaze', ordunque, tutti pronti a immolarsi non per il bene comune, no, ma piuttosto per consegnare il bottino a qualcun altro. E i cittadini? Loro restano a guardare, sapendo già chi pagherà i ricorsi, sic!

mercoledì 24 settembre 2025

Missione suicida: salvare Hera!

Hanno ricevuto la bocciatura più sonora della Corte dei Conti, ma non arretrano di un millimetro. Anzi, rilanciano. Paola Ruggiero e Gianluca Valentini si presentano come i nuovi kamikaze del pubblico locale: cintura esplosiva di delibere, pareri farlocchi e illusioni di grandezza, pronti a immolarsi non per un ideale, ma per l’altare di Hera. La Corte li aspetta come un muro di cemento armato, mentre i cittadini restano dietro le transenne a chiedersi: chi pagherà i cocci?

martedì 23 settembre 2025

A Modena, dalla filosofia alla propaganda il passo è breve

Modena,la scorsa settimana c'è stato il Festival della Filosofia, ma sul palco non c’erano Aristotele o Kant, c'era pure il sindaco di Modena, Mezzetti ... in versione tribuno da piazza! Doveva portare i saluti istituzionali, invece ha preferito l’arringa su Gaza: risultato? Un evento culturale trasformato in comizio politico, con tanto di slogan “Risvegliati Israele!”. E così anche ieri, mentre in piazza si urla (giustamente, anche se un po'troppo tardi, sic!) di genocidi lontani, in città ci sono salari da fame, bollette che strangolano e ticket sanitari che pesano più delle bombe. Quindi cosa abbiamo avuto? Personalmente credo che abbiamo avuto certamente la filosofia, epperò sostituita dalla propaganda a buon mercato. E in mezzo al teatrino, perfino Hamas – ridotto a macchietta satirica – sembra più onesto: “Fate strada, questa è roba da grandi!”. La morale? A Modena, anche la filosofia finisce sotto le pezze al culo dell’operaio. O no?

sabato 20 settembre 2025

Opposizione a Modena: la stessa voce, lo stesso stomaco

Quando maggioranza e opposizione, ergo Lenzini(PD) e Negrini(FdI) affidano la propria comunicazione alla stessa agenzia, non serve più distinguere chi governa da chi protesta: parlano insieme, mangiano insieme, digeriscono insieme e ruttano assieme! A Modena l’alternanza è diventata fusione a freddo: un unico megafono che spara veline gemelle, pagate coi soldi pubblici! Altro che democrazia: qui l’opposizione è solo l’eco ben retribuita della maggioranza, ergo il bello è che oramai non ci si vergogna più di nulla. O no?

giovedì 18 settembre 2025

Festival della Filosofia, edizione 25: “Educazione civica calibro 9”.

'Paideia', ovvero la formazione del cittadino, ergo nei libri dovrebbe servire a crescere uomini liberi, consapevoli, critici. Ma ahinoi nell’aula di quest’anno, Platone e Aristotele finiscono sotto i piedi della maestra Meloni, troppo bassa per arrivare alla lavagna dove campeggia un solo teorema: “Aumento spesa militare 5% entro il 2035”. Gli studenti non hanno quaderni, ma fucili distribuiti da Crosetto, in versione bidello panzuto che spaccia armi al posto delle merendine. Così la lezione di filosofia si riduce a un corso accelerato di sopravvivenza: niente logica aristotelica, solo la grammatica del riarmo. La paideia si trasforma in parodia: non più educazione al pensiero, ma addestramento al consumo di bilanci militari. E intanto, ci immaginiamo la compianta Nicolina Borsari che scuote la testa, testimone sconsolata di un Paese che preferisce missili ai maestri. Festival della Filosofia, edizione 25: “Educazione civica calibro 9”.

lunedì 15 settembre 2025

A Sassuolo il Funambulo 2.0, tra muezzin e meme

In Italia si discute di moschee come se fossero il problema principale, mentre le città cadono a pezzi e le fabbriche cercano braccia che nessuno vuole muovere: perché, si sa, da noi i “lavori umili” non li fa nessuno: troppo sudore, troppo cemento e troppo poco Instagram. Intanto, i figli li cresciamo come peluche da salotto: guai a fargli sporcare le mani, guai a chiedergli sacrifici, risultato? Genitori zerbino, figli debosciati, e un sindaco costretto a fare l’equilibrista tra moschee, fabbriche e cittadini arrabbiati. Il filo è sottile, ma non per colpa dei migranti o del muezzin: è sottile perché sotto c’è un vuoto pneumatico fatto di ipocrisia, paure e bamboccioni col ciuccio. E allora la domanda non è se avremo il minareto a Sassuolo, ma chi avrà il coraggio di dire ai nostri “principini” che il vero degrado non è la moschea: è la mamma che gli rifà il letto a 30 anni. O no?

domenica 14 settembre 2025

Torna il terrorismo mediatico

L’OMS avverte: la prossima pandemia può scoppiare ovunque e in qualsiasi momento. Ma intanto i governi, invece di rafforzare la sanità pubblica, corrono ad aumentare le spese militari e ad accumulare debiti per “difendersi” dalla minaccia di turno. Il risultato? Un mondo pronto a combattere guerre, ma sempre disarmato davanti ai veri pericoli globali. Nessuna bomba ci salverà da una pandemia, né tantomeno dal bombardamento quotidiano di propaganda e paura che l’informazione mainstream spaccia come inevitabile destino. O no?

sabato 13 settembre 2025

La cavalcata della serva sciocca

Cavalcare una pistola americana come fosse un cavallo da rodeo: ecco l’arte politica italiana al tempo della Meloni. C’è un ragazzo morto, ci sono libri e quaderni sporchi di sangue, ma il punto è sempre lo stesso: trasformare ogni tragedia in spot elettorale. "Non ci faremo intimidire!", urla la premier, con la faccia soddisfatta di chi scambia la canna di un’arma per un podio. Ma non è un proiettile "di destra" o "antifascista" ad aver ucciso Kirk, ma è il proiettile dell’America armata, quello che vola dalle scuole del Texas alle piazze italiane, travestito da modello culturale. E noi? Be', noi siamo sempre pronti a cavalcare l'ennesima tragedia, come un popolo colonizzato che si crede un cowboy, sic! Il risultato è grottesco: un’Italia che rischia di diventare Disneyland con le pistole, convinta di essere forte mentre gioca al piccolo alleato fedele. Ecco, rimaniamo italiani, rimaniamo disarmati, signori miei, perché a furia di cavalcare le pistole degli altri, si finisce sempre col fare la figura degli asini o, peggio quelli dei 'servi sciocchi': a buon intenditor...

giovedì 11 settembre 2025

World TraMo Center

Due torri crollano sotto i colpi della verità: la Torre-Bosi e la Torre-Reggianini. Costruite in fretta e male, fatte di cartapesta, foglie di fico e "eccessi di fiducia", resistono al vento ma non al primo urto della realtà. Eccolo Mezzetti, sindaco-demolitore, che brandisce la palla di ferro della chiarezza. Altro che Avviso Pubblico e conferenze stampa imbellettate: qui basta un colpo e il castello di bugie implode. Il problema? Quelle torri non erano vuote. Dentro ci stava la credibilità delle istituzioni, la fiducia dei cittadini, i soldi dei modenesi. E mentre crollano, dal Pd s’alza solo un coro di tosse nella polvere. Lezione: quando costruisci grattacieli sulla sabbia, alla fine non serve un attentato. Basta la verità.

mercoledì 10 settembre 2025

Stefano Benni se n’è andato...

Stefano Benni se n’è andato, ma la sua immaginazione resta tra noi come un bar aperto 24 ore su 24, dove i personaggi più assurdi e teneri continuano a parlare, bere, litigare e ridere. Nella sua satira c’era sempre un fondo di malinconia, e nella sua malinconia sempre una risata pronta a esplodere. La vignetta lo ritrae dove probabilmente sarebbe felice: al “Bar Sport” eterno, circondato da figure impossibili eppure verissime, a scrivere ancora una battuta, un gioco di parole, un racconto che trasforma il mondo in favola. Forse è questo il segno indelebile che lascia: la certezza che ridere e pensare possano anzi, debbano andare insieme.

domenica 7 settembre 2025

A Carpi guardano il ladro, nessuno all'iceberg

A Carpi come altrove, destra e sinistra litigano a parole, ma in fondo sono le due facce della stessa medaglia dove il dibattito sulla sicurezza sembra tutto concentrato sulla punta dell’iceberg: pattuglie, telecamere, allarmi contro gli stranieri. Ma sotto la superficie si nasconde la parte più grande e ingombrante: salari da fame, welfare che si assottiglia, quartieri dimenticati, sfruttamento della manodopera migrante e frustrazione di chi già vive qui. La paura diventa così un sintomo, non la malattia. E mentre la politica gioca a fare i pompieri sulla punta dell’iceberg, nessuno sembra voler guardare in faccia la massa di ghiaccio che ci sta facendo affondare tutti insieme. O no?

venerdì 5 settembre 2025

SNN: sopravvivi se paghi, muori se voti

L’Italia taglia posti letto come fossero rami secchi, ma peccato che a cadere sono i... pazienti! Il nuovo “scudo penale” varato dal governo della madre-cristiana, salva i medici, purché non siano troppo incapaci e scarica tutto sulle strutture che, guardacaso sono già spolpate dai tagli, oramai decennali! Risultato? Un ospedale che cura solo chi può pagare, mentre il cittadino comune diventa carne da... corridoio! Meloni sorride, forbici in mano: dice di tagliare gli sprechi, ma in realtà taglia le flebo. Il medico si scrolla di dosso la responsabilità, e il privato brinda con champagne (costose compagnie assicurative permettendo: “Missione compiuta, l’ospedale pubblico è morto”. Ecco il nuovo sistema sanitario nazionale: un camposanto con ticket. O no?

martedì 2 settembre 2025

Open -day al tritacarne

Da quello che emerge dai video-denuncia del quotidiano La Verità di Maurizio Belpietro, emerge che la pandemia ha lasciato molti segreti tra le pieghe dei protocolli sanitari e delle pressioni politiche. La vignetta non vuole fare gossip: punta dritta al cuore di un paradosso tragico, ergo giovani trasformati in numeri, consigli scientifici piegati sotto il peso di ordini dall’alto, e un sistema che sembra più interessato a macinare consenso che a proteggere vite. Così è se vi pare. Se il dolore delle vittime deve insegnarci qualcosa, è che la scienza non è un tritacarne, e i giovani non sono carne da macello: eppure, nella realtà, a volte sembra che tutto sia stato ridotto a metafora. Noi lo trasformiamo in satira feroce, perché la satira è l’ultima difesa contro il cinismo di chi governa con le paure altrui. Giovani dalla speranza inghiottita, consigli scientifici piegati: dal tritacarne escono monete, ma nessuno sembra soffrire tranne chi entra: il politico senza volto spinge la leva, il futuro è macinato. La satira non perdona, la realtà a volte sì.