venerdì 7 giugno 2024

Avevamo ragione noi complottisti

Una volta non era così, insomma prima dell'8 marzo 2020 in occasione di epidemie o pandemie che dir si voglia, la scienza era considerata relativamente, non solo perché la scienza è, innanzitutto 'dubbio' a prescindere, ma proprio per questo motivo, l'ultima parola spettava sempre e comunque alla Costituzione. A prescindere. Infatti la Carta ci ha dimostrato, soprattutto in questi ultimi quattro anni che, come in questo caso, è l'unica in grado di mettere all'angolo le multinazionali straniere, le quali potrebbero benissimo strumentalizzare tranquillamente proprio scienza per i loro profitti, ergo: per esempio nessuno, neanche il Padreterno può dimostrare che il Direttore dell'OMS non sia corrotto, se non altro perché il denaro apre tutte le porte (anche quelle impossibili, sic!). Quindi, signori miei, al netto che abbiamo visto tutti che il sogno di un mondo guidato con giustizia dalla scienza fallisce nel momento in cui la scienza tradisce il suo mandato di imparzialità per mettersi in affari con le multinazionali e politicanti magari pure mendaci ('Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire.', cit.) ,ergendosi a giudice e per mantenere la sua importanza, si accorda di volta in volta con il potere costituito al solo scopo di conservarlo, meglio: la scienza viene piegata all'interesse politico e la fonte di sapienza, da par suo, volentieri si fa piegare, ma per puro scopo speculativo, e null'altro. Da qui la trasformazione dell'uomo di scienza in uomo di potere e di avanspettacolo è stato plateale, ergo: vi ricordate la canzoncina natalizia dei famosi virostar ('Sì sì vax vacciniamoci / Se tranquillo vuoi stare i nonni non baciare...)?' Ecco, resta da capire quanto ne guadagni in autorevolezza e quanto invece ne perda, ma ahimé (ahinoi!) il richiamo del potere è irresistibile: come dice il mio padre spirituale fra' Ivano, '...se c'è un diavolo, è lì che ci ha messo il suo zampino!'. Come non dargli torto? A prescindere.

Nessun commento:

Posta un commento