venerdì 21 giugno 2024

Tutti a casa

giovedì 20 giugno 2024

Pfizer

Il fatto che abbiamo avuto sempre ragione e che ci hanno privato di ogni libertà e diritto umano per dei farmaci classificati inefficaci e pericolosi, addirittura su stessa ammissione (sotto giuramento) della stessa azienda farmaceutica produttrice (Astrazeneca), ciò mi mette una fiacca che, unita alle prime ondate di calore (che non vi dico!), mi ci vogliono giorni prima di abituarmi alle mutate condizioni climatiche e così, ogni volta rischio la vita: questa empatia prima o poi mi ucciderà! Anni fa, molti anni fa potevo saltare come un fringuello alle due del pomeriggio, oggi mi sciolgo come spuma al sole, ma quello che francamente mi dà più fastidio è questa caratteristica tutta italiota di fregarsene di tutto ciò, perché ci abbiamo l'ennesima arma di distrazione di massa della nazionale di calcio, formata da dei giuocatori (multimilionari) che ogni quattro anni ci fa dimenticare, appunto, che il nostro Paese almeno due milioni di compatrioti vive nell'assoluta indigenza e il 64% non riesce ad arrivare alla fine del mese!! In Svizzera, se vincessero gli europei, innalzerebbero monumenti ai loro giuocatori, qui da noi, invece siamo tutti eroi per un giorno e poi ci passi pure sopra l'oblio e ai morti di fame, ergo: c'è gente che ha fatto l'olimpiade e oggi svuota i pappagalli nelle case di riposo. Di cosa stiamo parlando?

mercoledì 19 giugno 2024

Passi indietro

domenica 16 giugno 2024

Il viaggio in bicicletta in Namibia di Gino, ovvero alla scoperta della felicità perduta!

Gino, scusa ma non la lavi la bicicletta dall'Africa?" "Non la laverò fino al prossimo viaggio!" Una frase emblematica di Nietzche, dice: "Diventa ciò che sei!", nel senso che..."Nella nostra vita-come spiega il filosofo di turno, Galimberti-noi continuiamo a seguire modelli che sono necessari perché si cresce per processi imitativi. I bambini crescono perchè vedono, imitano, ma poi bisogna staccarsi da queste imitazioni e diventare quello che, propriamente si è. E se riesci a far fiorire ciò per cui sei nato, se riesci a diventare te stesso, al di là dei modelli che vuoi imitare, al di là delle belle cose che ti vengono fatte vedere, se riesci davvero a diventare te stesso, raggiungi la felicità". E l'altra sera, nel salone del Pellegrino presso la Basilica di Fiorano, Gino Ferri, (credo) stavolta la felicità l'abbia trovata veramente, nel suo viaggio in solitaria in bicicletta nella magica Namibia, in Africa. Così, in una fresca serata 'avventurosa', Gino ha voluto condividere col pubblico presente, quello proprio delle grandi occasioni e con il supporto tecnico della figlia Giulia, attraverso foto e video, (credo) una delle sue esperienze più importanti ed evolute della sua vita. "Desideravo solo vivere le emozioni del viaggio, assaporando ogni chilometro di strada percorso sui pedali. Ho cercato di sgombrare la mente dai pregiudizi, restando aperto all’incontro e al confronto, sempre pronto ad affrontare qualsiasi evenienza. E’ andato tutto per il verso giusto- ha raccontato con soddisfazione e, a volte, con un groppo alla gola- fatta eccezione per le tante forature e i piccoli imprevisti, tra cui il freddo invernale, che da quelle parti è tutto un dire, epperò fanno parte del gioco, ovviamente!' Infatti, dei tre stati sovrani del mondo, la Namibia è quello meno densamente popolato, ed il suo territorio è in gran parte costituito dalle distese aride del deserto del Namib e del Kalahari. Panorami splendidi, albe e tramonti pazzeschi, il suo viaggio è cominciato agli inizi di maggio scorso, con trasferimento in aereo nella capitale, Windhoek, e, successivamente pedalando verso nord sulle prime piste sterrate e, per necessità (che la bicicletta, a volte impone!), sull'asfalto! E via, verso Okahandia, Kalkfeid, Khrixas, Medisa e Uise. Poi deviazione verso Cape Cross, ad ammirare la colonia di ontarie, attraversando Hentiers Bay, quindi Swakopmund e Wavils Bay e poi via, pedalando e (a volte spingendo la bicicletta per chilometri a causa del terreno troppo impervio!), verso il 'gioiello della Namibia, ovvero il parco naturale del Naukluft e lo spettacolare deserto del Sossusvlei. Quindi il rientro a Solitaire procedendo verso Windhoek a piccole e brevi tappe, sia per recuperare le forze, sia per sopravvivere al repentino sbalzo termico che ha catapultato Gino nella precoce stagione invernale: quindi si è passati dai 48° diurni, ai 12°, mentre di notte il termometro toccava i soli 4°, che in tenda è tutto un dire!. In tutto viaggiando per oltre duemila chilometri, sempre e comunque con il suo mezzo di locomozione, l'amata bicicletta del tutto normale (a proposito: ce l'avrà un nome?), in acciaio e in piena solitudine, o quasi, ergo: per esempio, memorabile il suo incontro con un altro viaggiatore in solitaria, il belga Vivien e singolare il rapporto tra due solitari, dal quale si è evinto che, ovviamente ognuno si faceva gli affari suoi, o quasi! Oppure entrare in contatto con la famosa tribù degli Himba, a Khorixas e proprio in questa occasione mi ha colpito molto il 'reportage responsabile' di Gino, mi spiego: cosa si intende per “viaggiare responsabilmente”, Gino lo sa, ergo ci ha insegnato che quando si entra in contatto con popolazioni proprio come la tribù degli Himba l’idea è che le nostre azioni non dovrebbero intaccare le loro tradizioni, usanze e la loro cultura in generale. Inoltre, piuttosto che “prendere” qualcosa, dobbiamo chiederci cosa possiamo fare noi di veramente utile e in alcun modo dannoso per loro: infatti curioso e buffo, quindi, l'episodio in cui degli himba chiedono a Gino, di convertire le mance in dollari dei turisti (per caso), in dollari namibiani: probabilmente poiché lo avevano 'scambiato' per un bancario (anche se lo è effettivamente!), ovviamente rimettendoci, ma chi se né importa: uno delle qualità intrinseche di Gino, è che ha un cuore così, a prescindere! Il resto del viaggio-avventura dal quel della Namibia, Gino ce lo racconterà, molto probabilmente, nell'agosto prossimo, magari a puntate su questo giornale, La Pressa: vorrei che fosse il 'nostro' Paolo Rumiz, (noto giornalista-viaggiatore di un quotidiano nazionale)della situazione, dove saprà farci rivivere (e sognare) questo tipo di esperienza, che badate bene: solo ed esclusivamente la lentezza della bicicletta gli ha reso (e ci ha reso) possibile scoprire la vera Africa. A prescindere. Al prossimo viaggio, Gino. Evviva!

venerdì 14 giugno 2024

Selfie presidenziali

Più che la ragazza della Garbatella, mi ha fatto ridere Bergoglio: davvero, tra (la 'troppa) frociaggine'e le 'omelia 'a tempo' (8 minuti al massimo!), questo sì che è un mattacchione, o no? Cosa volete che ci faccio sopra, scusate: fa già ridere così! Epperò mi manca il cavaliere da Hardcore (cit.), insomma non ci sono più i grandi caratteri di una volta: a questi qua preferisco l'insalata, alla Meloni l'uva passa che mi dà più calorie! Non seguo un telegiornale da anni, e quando mi capita mi capita, mantengo nei suoi confronti l'atteggiamento sornione del mio gatto! Al contrario di quel che si può pensare non si tratta di un arretramento, no, quanto piuttosto di un avanzamento, ergo di una presa di coscienza personale, così mi sento più leggero, disintossicato delle cretinerie del giorno, ma soprattutto la consapevolezza che al peggio non v'é mai fine! Purtroppo. Ah, il mio proverbiale pessimismo di vignettaro...prima o poi mi ucciderà, ah!

giovedì 13 giugno 2024

mercoledì 12 giugno 2024

martedì 11 giugno 2024

Il trionfo dei guerrafondai

Devo essere proprio invecchiato male se i risultati delle europee, ma soprattutto per le amministrative, mi dicono: signori, 'niente di nuovo sul fronte Occidentale'! Oh, del resto scusate, ma quale profonda urgenza del sottoscritto nascerebbe questo bisogno di dare una scossa ai miei compatrioti i quali, per circa l'85% di loro, ignavi e/ o che addirittura (da incoscienti) mi barattano la libertà (anche di lavorare, sic!) in cambio di una puntura?? Buono per i teutonici, ma anche per i cugini francesi che almeno loro, quando capiscono che chi li guida è, tra le altre robe, praticamente un guerrafondaio, lo accompagnano alla porta! Qui da noi invece, ahimé a meno che non ti chiami Pertini, o Berlinguer, gli riesce a mantenersi semplicemente come 'yes man' o 'yes woman' (eh, Giorgia?) e quindi non solo senza fare un'ostia, ma anche gli è permesso di mentire pur sapendo di mentire: infatti ricordiamoci che per qualcuno il sottoscritto sarebbe dovuto passare a miglior vita già da mo! O no? Il tutto senza il benché minimo di vergogna: che invidia, sic! Ps: a volte mi stupisco di me stesso, ergo: 'morto che scrive!' Mistero....

domenica 9 giugno 2024

Votiamo prima di tutto la Pace

Alla Pace è dedicato l’articolo 11 della Costituzione italiana. La pace è un progetto di cambiamento, una sfida a cui partecipare con coscienza e ostinazione, rifiutando ogni forma di violenza, la peggiore delle quali è proprio (guardacaso!), la guerra. Pertanto andrò a votare e credo che dovremmo farlo, per cercare di vivere in armonia, al di là della fede personale, del colore della pelle, imparando ad includere, ed apprezzare le differenze. E badate bene che si tratta di intraprendere una strada coraggiosa e piena di ostacoli, primi fra tutti il pregiudizio e l’omologazione. Punto. Io parlo con le mie vignette e io so che le guerre condotte contro il popolo sono sempre impregnate di fascismo, a prescindere. Lo scopo della mia arte è sempre stata, fin da quando iniziai tanti anni fa, di aiutare le persone di buona volontà, a dover scegliere, epperò dopo averle obbligate a riconoscersi in una delle mie vignette. E francamente non so se son mai riuscito nell'ardua impresa, tuttavia la certezza è che se un domani qualcuno mi interpellerà chiedendomi "ma tu dov'eri quando succedeva tutto ciò?", be' il sottoscritto esibirà le sue vigne, che fino a prova contraria, gridano a gran voce (o perlomeno spero che lo facciano!): “Prima di tutto la pace”. A prescindere.

sabato 8 giugno 2024

Europa, abbiamo un problema...

Vedete,Il problema non è che oggi si dica tutto liberamente, semmai il problema è che... liberamente non c’è più nulla da dire: e, se permettete, io ne so qualcosa, sic! Assistiamo a una sorta di monologo di massa, dove tutti 'liberamente', sia da destra che da sinistra, dicono più o meno le stesse cose: ecco questo, se vogliamo è il paradosso dell’omologazione di massa, ergo i favolosi anni '60/70 hanno prodotto, probabilmente il vero fascismo, ovverosia quello che i sociologi hanno troppo bonariamente chiamato la 'società dei consumi'. Infatti al contrario del fascismo mussoliniano, che allora non era riuscito a modificare nel profondo intimo, il consumismo v'è riuscito in modo subdolo e senza violenza fisica, ed ha già raggiunto l’obiettivo: alzi la mano chi avrebbe previsto e/o immaginato che fino all'altro ieri, per un anno non potevi nemmeno lavorare (quindi eri privato persino del companatico!) se non avevi un (infame) lasciapassare, subordinato da un farmaco sperimentale ('sperimentale' poiché non v'era nessuna rivalsa)? E i politicanti di tutti i partiti, sia che fossero di destra che di sinistra, erano tutti d'accordo, o no? Morale: se nel Medioevo togliamo la parola Dio, non capiamo nulla di quella società, ma se togliamo la parola Dio dalla società contemporanea, la capisco ancora? Probabilmente sì, ma non capiremmo più la nostra società se togliessimo la parola 'denaro', o se togliessimo la parola 'tecnica': quindi 'Dio è morto'(cit.), non fa più mondo e quindi non fa più società e tutti i valori che erano agganciati a Dio, compreso quel valore assoluto che è la speranza del futuro, è tracollato. Punto. Conclusione: oggi il futuro (e lo sto vedendo soprattutto nei giovani), è imprevedibile anzi, è visto più come una minaccia, visto e considerato che proprio a Bruxelles si evocano scenari bellici. E all'angoscia che provano proprio i giovani per tutto questo, essi reagiscono nell'assoluto presente, 24 ore su 24 in presa diretta, per anestetizzarsi dallo sguardo sul futuro, perché effettivamente è molto desolante, né motivante, benché meno attraente! Ma a Bruxelles questa cosa non l'hanno ancora mica tanto capita, secondo me.

venerdì 7 giugno 2024

Avevamo ragione noi complottisti

Una volta non era così, insomma prima dell'8 marzo 2020 in occasione di epidemie o pandemie che dir si voglia, la scienza era considerata relativamente, non solo perché la scienza è, innanzitutto 'dubbio' a prescindere, ma proprio per questo motivo, l'ultima parola spettava sempre e comunque alla Costituzione. A prescindere. Infatti la Carta ci ha dimostrato, soprattutto in questi ultimi quattro anni che, come in questo caso, è l'unica in grado di mettere all'angolo le multinazionali straniere, le quali potrebbero benissimo strumentalizzare tranquillamente proprio scienza per i loro profitti, ergo: per esempio nessuno, neanche il Padreterno può dimostrare che il Direttore dell'OMS non sia corrotto, se non altro perché il denaro apre tutte le porte (anche quelle impossibili, sic!). Quindi, signori miei, al netto che abbiamo visto tutti che il sogno di un mondo guidato con giustizia dalla scienza fallisce nel momento in cui la scienza tradisce il suo mandato di imparzialità per mettersi in affari con le multinazionali e politicanti magari pure mendaci ('Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire.', cit.) ,ergendosi a giudice e per mantenere la sua importanza, si accorda di volta in volta con il potere costituito al solo scopo di conservarlo, meglio: la scienza viene piegata all'interesse politico e la fonte di sapienza, da par suo, volentieri si fa piegare, ma per puro scopo speculativo, e null'altro. Da qui la trasformazione dell'uomo di scienza in uomo di potere e di avanspettacolo è stato plateale, ergo: vi ricordate la canzoncina natalizia dei famosi virostar ('Sì sì vax vacciniamoci / Se tranquillo vuoi stare i nonni non baciare...)?' Ecco, resta da capire quanto ne guadagni in autorevolezza e quanto invece ne perda, ma ahimé (ahinoi!) il richiamo del potere è irresistibile: come dice il mio padre spirituale fra' Ivano, '...se c'è un diavolo, è lì che ci ha messo il suo zampino!'. Come non dargli torto? A prescindere.

giovedì 6 giugno 2024

Gentilezza addio...

Cosa volete che vi dica? Sbeffeggiato, (ancora) discriminato in base a delle scelte (del tutto legittime), esiliato, il maledetto vignettaro ripara offeso sul suo tavolo da disegno... lo luogo dove esiste ancora pace et armonia, epperò non riesce più a buttar fuori un 'male' che lo divora dal di dentro, ergo: il (truffaldino, secondo me) meccanismo del voto. Tuttavia, davvero, il vignettaro non ci vuole pensare: del resto è pur vero che, come dicevano i latini, il fato conduce colui che vuole lasciarsi guidare, trascina colui che non vuole. E così sia. Amen.

mercoledì 5 giugno 2024

Leggenda

Un momento storico per l'Italia: mai un tennista azzurro aveva conquistato la vetta della classifica mondiale, mentre dall'altra parte Nole Djokovic, fino al 10 giugno, raggiunge la cifra record di 428 settimane complessive n°1 mondiale con 23 vittorie negli Slam. Grazie, Nole, sei stato un faro quando tutto intorno era buio e nessuno aveva il coraggio di esporsi per difendere le proprie idee. sei leggenda.

martedì 4 giugno 2024

domenica 2 giugno 2024

sabato 1 giugno 2024

Pinocchjani