martedì 15 novembre 2022

Confessioni di un vignettista

Il vignettista vale per quanto vende, e per vendere, soprattutto io autodidatta, dobbo mettercela davvero tutta per tenermi a galla in questo mare di cacca e competere con i migliori: il mio lavoro richiede una concentrazione tale, ma talmente tale, che tutto ciò che esula dal lavoro in sé non può e non deve interessarmi e finisce inevitabilmente per scivolarmi via, come la neve al sole. Tutto questo discorso per dire che cosa? Che non mi resta il tempo materiale per considerare quei ridicoli omettini che si dimenano quotidianamente sul grande palcoscenico della politica. Gesù come passa il tempo! Cosa mai può spingere un vignettista a tentare la via della satira, perché mai dovrebbe appassionarsi alla politica, oppure ai problemi degli ultimi?? Io quando torno a casa la sera, già alle dieci mi viene un sonno che dei politici non me ne può fregare di meno, figuriamoci poi dell'Italia in generale. Deh, per via del lavoro il liberalsocialismo ha perso un gran pezzo di vita, diobono! Ma chi me lo ha fatto fare?

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