giovedì 8 marzo 2018

8 marzo, omaggio a Rokhaya


L'episodio, così come quello recente di Macerata è segno che c’è un malessere profondo nella società italiana e di un profondo malessere nella politica italiana. Insomma, dobbiamo ammettere che l'assassino ha scelto con cura la sua vittima, altroché. Si scaglia contro un africano percepito come debole, perché effettivamente indebolito dalla narrazione corrente, che non è solo fascio-leghista, ma anche di una lunga scia di sindaci sceriffi che facevano la caccia ai neri ambulanti, quindi è da “punire” come responsabile della propria reale o presunta indigenza. Comunque, a prescindere, ho voluto omaggiare Rokhya perché era già disperata e lo è di nuovo, ora che un colpo sparato dalla pistola di un uomo bianco uccide anche il suo Diene, dopo che nel 2011 un altro uomo bianco uccise suo marito. Di nuovo senza una spiegazione accettabile, se non per il peggiore dei razzismi.

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