venerdì 13 marzo 2015

CEI sei arrivata al fin



I vescovi gliele hanno passate tutte, tutte cose che avrebbero meritato come minimo la scomunica dell'ex-cavaliere ! Adesso che cosa è cambiato? Niente, le troie, le orge,...tutto è rimasto come prima! Per non parlare di Dell'Utri, la mafia, la corruzione! E come non ricordare di S.E.Mons.Fisichella, Vescovo di Santa Romana Chiesa che, ad una banale domanda circa cosa ne pensasse dell'ex presidente del consilvio, il quale aveva pubblicamente bestemmiato, rispose che tutto dipendeva dal contesto? Amen.

1 commento:

  1. Il principio dell'etica e' che il male e’ tutto ciò che e’ irrazionale. Accettare l’irrazionale significa assumere un’etica necessariamente distruttiva. L'individuo irrazionale non può produrre il bene. Siccome la politica sociale può essere solo la somma totale dell’etica accettata da ogni individuo che compone quella società, se ci sono troppi individui che accettano un'etica irrazionale, la politica e' necessariamente irrazionale, piena di abusi, di corruzione, di disonesta' intellettuale.
    Chi usa la sua mente per produrre, per ideare e creare nuove cose nel mondo o scambia il proprio lavoro coi prodotti degli altri deve necessariamente usare la sua razionalità. Chi, d’altro canto, abbandona la razionalità ed insiste a voler vivere senza dover usare la sua mente, ma invece rivendica il diritto di avere quello che la razionalità degli altri ha prodotto, può farlo soltanto attraverso la frode e la violenza. I criminali, i dittatori, i burocrati fanno parte di coloro che, essendo impotenti nel creare o realizzare qualcosa di valido, si dedicano alla rapina, all’oppressione, al prassitismo per poter vivere.
    Chi si professa ateo non e' automaticamente razionale e quindi non e' automaticamente morale. Però tra l'ateo e il religioso, l'ateo ha fatto un passo più sicuro verso la moralità perché rispettando l'evidenza dei sensi l'ateo non contraddice la realta' ed e', in questo rispetto, più intellettualmente onesto del religioso.
    Il religioso proclama che la moralità non ci viene data dal nostro ragionamento ma dalla mente di Dio, dai Suoi comandamenti e da quello che Dio vuole da noi. Egli proclama che la nostra vita non e' nostra di farne quello che vogliamo ma che e' un dono di Dio e che noi gli apparteniamo come pedine su un tavolo di scacchi. Secondo la fede, la nostra moralità sta prima di tutto nel servire Dio e interpretare quello che Dio vuole da noi. Ma purtroppo la fede non ci aiuta a capire niente. E' la ragione che ci aiuta a distinguere il bene dal male. Cosi chi proclama che la fede è più importante della ragione infetta le anime dei bambini proprio quando sono nel periodo di sviluppo mentale e gli impedisce di fare uso completo del loro potenziale intellettivo, impedendogli di vivere da esseri razionali. Questo danno si paga nel tipo di società che creiamo e ci meritiamo se lo accettiamo passivamente. Doctor Evol

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