Quando l'automazione sfondò negli anni 80, la propaganda disse che non era un problema: "...i robot fanno i lavori pericolosi, le persone si potranno occupare di lavori concettuali e dei servizi..." (...la "famosa" società dei servizi). L'immagine idealizzata prospettava l'automazione come mezzo per creare una società dove le persone si occupavano di attività appaganti per poche ore, la "fatica" sarebbe stata fatta dalle macchine.Ma le macchine sono finanziate dalle società private per perseguire i propri scopi: profitto e profitto.I dipendenti divennero "esuberi" o, nel migliore dei casi, "risorse umane". Comunque un "costo" da minimizzare. Pochi di questi trovarono posto nei "lavori di concetto", qualcuno di più nella manutenzione.E i "servizi"? La società liberista tollera solo i servizi che gli abbienti possono permettersi, NON tollera pagare i servizi a chi personalmente non può pagarseli. Le "liberalizzazioni" degli ultimi trent'anni hanno migliorato solo i servizi di chi può permetterseli.La disoccupazione è diventata componente stabile del sistema, per assicurare alle aziende private uno strato di manovalanza disperata, buona per contenere gli stipendi dei dipendenti... di quelli a cui non può fare a meno. (Luca Zanellato, il Fatto Quotidiano)
domenica 1 maggio 2016
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