martedì 1 ottobre 2013
Cani
Adesso la “macchina del fango” non è più una definizione di sinistra. È di Alfano in persona la paura della “macchina del fango”. Sì, proprio lui, l’ormai ex ministro dell’Interno, legge l’editoriale di Sallusti sul Giornale e salta sulla sedia. Il riferimento a «quel genio di Gianfranco Fini» gli apre un solo scenario possibile. Alfano ci vede l’inizio di una pesante campagna di stampa. Come quella che colpì l’ex presidente della Camera, e prima di lui un altro ex, l’allora direttore dell’Avvenire Dino Boffo, e ancora il giudice Mesiano, e poi il giudice Galli, per finire con un’altra toga, Antonio Esposito, l’origine di tutti i mali di Berlusconi, il magistrato che l’ha condannato per Mediaset e che rischia di far perdere a Silvio lo scranno di palazzo Madama.
Fonte:Jack's Blog
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