martedì 18 luglio 2023
Le Roi est mort, vive le Roi!
Viviamo nella menzogna più totale, viviamo in un loop che difficilmente ci salteremo fuori. Insomma, fateci caso, ogni giorno una menzogna: dai cosiddetti vaccini “sicuri” al “caldo killer”, dai cambiamenti climatici “antropici”, alla guerra “di libertà” in Ucraina, dal virus “naturale” all’alluvione in Emilia dovuta “al climate change”, senza dimenticare l’energia “green” e le ossessioni gender fluid e antifa. Menzogne talmente colossali e spudorate, presentate ai cittadini con tecniche di marketing così obsolete, che nessuno crede più a nulla. Infatti vedere così tanti “giornalisti” e pseudo “medici” godere insieme della sconfitta di Djokovic rafforza una consapevolezza: tra queste due razze di asini ci sono delle oscure sinergie, ma Djokovic è un UOMO che ha vinto tutto, personalmente quegli altri sono sciacalli che perdono ogni giorno (vedi Bassetti, Burioni, ecc).
E comunque, da sportivo, onore al giovine vincitore, al ventenne Carlos Alcaraz, il primo uomo a battere il trentaseienne Novak Djokovic, in 5 ore e in 5 set e 'non così facilmente a Wimbledon in 6 anni', che così dice di lui dopo la fine della partita: " Complimenti a te, Novak, mi ispiri tanto, quando io sono nato tu già vincevi tornei. I tuoi trentasei anni sono come ventisei, talmente sei in forma.”
Che oggi abbia vinto o abbia perso ormai conta poco. A dispetto degli haters, Djokovic per noi (e sappiamo perché!), resterà il campione e l’esempio di libertà di sempre, sul campo da tennis e nella vita. "Le Roi est mort, vive le Roi!"
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