mercoledì 12 agosto 2020

Un altro pezzo di gioventù che se ne va: ciao, don!

Intelligente, colto, autorevole e severo (epperò come solo un papà sa fare), filosofo, compagno di giuochi, creativo, insomma: unico don! Lo sapevate che fu il primo a scoprirmi come caricaturista? Sono stato davvero fortunato di averlo avuto come parroco e padre spirituale, nel periodo più difficile della vita di un uomo, cioè l'adolescenza, in quegli anni poi: questi che stiamo vivendo, seppur difficili, a ben vedere (e col sennò di poi), sono ben poca cosa in confronto dei tumultuosi anni '70, fra attentati, guerre, crisi petrolifera, stragi neofasciste, pandemie , minacce di colpi di stato (in Spagna in quegli anni c'era ancora la dittatura, per dire...), scioperi, con la famosa serrata dei 40.000, la nascita del femminismo (il delitto d'onore non era punito!) ...eppure il don me la risolveva impegnando noi ragazzi nelle attività più svariate, dalla pallavolo che si giuocava sul sagrato (assolutamente! Perché così ci teneva d'occhio, secondo me...) al teatro, dal cinema parrocchiale (memorabile la prima visione di Jesus Christ Superstar!) alle mitiche vacanze a Marina di Massa. Sj, sono stato davvero un ragazzo fortunato. Grazie di cuore, caro don, e fa buon viaggio. Ciao.

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