Niente, speriamo solo che la nostra classe dirigente si convinca che è assolutamente necessario una revisione profonda. Già dal nome. " Il concetto stesso di classe dirigente è travolto dalla disperante distanza che si coglie in occidente tra le aspettative e la realtà. È la conseguenza della grande trasformazione che genera timori e reali difficoltà alla popolazione. Ma è anche un’implosione, visto che le classi dirigenti incapaci di rispondere alle difficoltà vissute dalla popolazione e poste dalla grande trasformazione hanno tenuto il potere promettendo cose che non hanno mantenuto. Manipolando media che hanno perso a loro volta credibilità. E assorbendo nella loro caduta sia la politica che l’economia. Come mostra il rapporto Edelman sulla fiducia nelle istituzioni. Che in realtà è una sfiducia impressionante. Insomma, la sensazione è che stiamo vivendo una sorte da fine dell'impero. Non so se ho reso l'idea..."
Sono venuto al mondo con un grave handicap che mi contrassegnerà per tutta la vita: sono un reggiano e a causa di questo la materia grigia continua inesorabilmente a depositarsi negli angoli. Nonostante ciò, dopo aver conseguito il diploma di geometra, alla fine degli anni ottanta inizio a pubblicare sulla Gazzetta di Reggio.Poi perdo il vizio del disegno umoristico per vili questioni economiche. Nel'94 ripresi a disegnare, prima collaborando con i "Picadores", inserto satirico de L'Informazione di Reggio Emilia, poi dal 2007al 2009 ho collaboratoo con "M", l'inserto satirico di Sergi Staino per l'Unità. Da lì è un susseguirsi di collaborazioni con "L'Asino" di Ro Marcenaro, "ilVernacoliere" di Livorno, "il Foglio", al Corsera, il 'Misfatto' del Fatto Quotidiano, il Male di Vincenzo Sparagna, "Yanez" l'inserto satirico di "Pubblico" di Luca Telese e Prima Pagina di Modena. Ho avuto numerosi riconoscimenti in concorsi nazionali e all'estero, ho pubblicato due raccolte di vignette sul Sassuolo Calcio e una sulla https://www.lapressa.it/ , dove collaboro attualmente: che da una testa quadra come il sottoscritto, è tutto un dire, o no?
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