mercoledì 8 gennaio 2014
Sul filo
Come foglie d’autunno - di Vittorio Zucconi
I drammi umani di due persone diversissime e lontanissime come Michael Schumacher e Pieluigi Bersani hanno evidentemente in comune la ennesima conferma della fragilità della vita, sia che si vadano a cercare i guai o che i guai vengano a cercare te. Alcuni si risentono perché noi giornalisti diamo troppo spazio a incidenti, malattie e vicissitudini di celebrità, mentre ignoriamo le tragedie – spesso simili – che colpiscono persone qualsiasi ogni giorno. La risposta banale è dire che un ictus o un incidente al ragionere della porta accanto o alla cassiera del negozio interessano soltanto ai loro amici e famigliari, mentre problemi e avventure di gente famosa fanno vendere (poco) i giornali, guardare la tv o razzolare in Rete. Dunque sono esercizi di interesse commerciale se non i soliti inchini al potere delle immagini e del nome.
La risposta, un po’ più seria, è che personaggi come i campioni dello sport, dello spettacolo, della politica (avversari o meno) diventano parte della nostra esistenza. Ci emozionano o ci infastidiscono, ma non ci lasciano indifferenti. Li amiamo o li detestiamo, ascoltiamo la loro musica, leggiamo le loro parole, seguiamo le loro avventure, applaudiamo i loro successi o gioiamo malignamente per le loro sconfitte. Sono persone, se non di famiglia, talmente famigliari da essere sentite come se lo fossero. Misuriamo anche il nostro tempo con il loro metro. Vogliamo sapere subito quanti anni avesse quel famoso attore scomparso, per compiangere la sua fine prematura, per consolarci dicendo quanto era vecchio, per rassicurarci sul tempo da vivere che ci rimane. Se davvero vogliamo scandalizzarci per l’attenzione dedicata ai loro guai, dovremmo, per coerenza, ignorarli quando vincono gare e medaglie, quando concorrono a elezioni, quando ci fanno ridere o piangere da un palcoscenico, da un microfono, da un altoparlante. Se la loro vita ha toccato la mia, è naturale che senta un po’ come mia anche la loro lotta per vivere.
[da La Repubblica, Tempo Reale, 06 gennaio 2014]
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caro giornalista: ho letto le prime 4 righe e già volevo smettere ma poi per rispetto al puglia ho continuato fino alla riga successiva dove dici che alcuni si risentono perchè voi giornalisti date troppa importanza a certe cose.
RispondiEliminaecco io sono risentito delle prime 4 righe che ho letto. cioè io credo che i giornalisti principalmente oltre a non saper scrivere non abbiano senso critico. o senso della giustizia...anzi adesso ti metto una vecchia poesia
a Pressi
Oggetto: Fw: grazie wayne
io devo molto a wayne rainey
che quella volta a long beach
mi disse una cosa importante
che mi portò ad un paso adelante
non fare mai il giornalista
e io gli chiesi perchè
hai troppo cuore troppo coraggio
troppo rispetto del cuore di un uomo
che non può più far niente
e impedirti di prendere
quella merda di camera
che hai dentro allo zaino
e fare una foto al campione del mondo
col collo di gomma dal buco rotondo
la finisco così e vuole dire che i giornalisti sono tutti delle merde che fanno tutto solo per i soldi, quella foto lì se l'avessi fatta e ripeto non mi volena niente a farla avrei incassato 1 milione da tutti i giornali del mondo nel 93 ma non la feci e stetti lì a parlare del più e del meno con rainey e il mio amico clint che mi accompagnò a long beach che a sentire loro era un bad neighborhood e bisognava attraversare santa ana dove abitavano da piccoli e difatti passai in mezzo a una sparatoria tra sbirri e negri dentro un palazzo e c'era anche l'elicottero col faro puntato...siccome guidavo io la mia ford escort a noleggio avevo rallentato e mi godevo la scena da film mentre clint giustamente si cagava in mano e mi urlava di fare in fretta ma io gli risposi cerca di capirmi non le ho mai viste ste cose qua è sburo
e difatti s'incazzano adesso che gli alleggeriscono le redazioni e prima invece hanno accondisceso al volere della pubblicità che la fanno le aziende che licenziano i dipendenti, perchè non mi chiamano a me a scrivere su un giornale? perchè se no chiuderebbe al # 0
siccome il signor giornalista non risponde qui mi preme spiegare il motivo del mio odio nei confronti dei giornalisti quando parlano di tragedie accorse a piloti sia di moto che di auto.
RispondiEliminacioè i giornalisti non si rendono conto commentando le immagini che vedono (e qui mi riferisco a quell'idiota di guido meda che commenta la motogp) che sopra ai mezzi di cui si parla ci sono degli uomini incarne e ossa con la stessa resistenza agli urti che ha il fisico di merda di guido meda e li vorrebbero tutti superuomini ma alle volte anche il fisico del pilota non regge all'urto e muore o rimane paralizzato...e il giornalista sguazza per vari motivi ma più che altro perchè per qualche tempo saprà su cosa concentrare la sua sete di fama gloria e danaro né più e né meno la stessa che spinge il pilota a rischiare la vita ma il pilota rischia la sua e non parla di quella merda di giornalista che gode ogni volta che accade un incidente e qualcuno si fa male...io odio specialmente i giornalisti di moto ma in genere sono tutti più o meno uguali parlano delle azioni che commentano da protagonisti e artefici dell'azione ma invece sono solo dei cronisti o reporters che assistono passivamente all'azione ma commentano da protagonisti....ah eccone un'altra di poesie sul protagonismo italiano dedicata a taricone pochi giorni prima che morisse poveraccio
BRAND NEW ITALIAN PROTAGONIST
di Christian Rizzi
brand new italian protagonist
ricorda di un abbate primatist
si ribaltò e morì con l’optimist
non era mica troppo bello
forse un poco grassottello
come il suo grande fratello
the brand new italian protagonist
immaginò sposar the specialist
andare in viaggio con l’endeavour
e incrociare la leylani
tra i canali di miami
ma un bel di arrivò la crisi
che come l’elettrolisi
ti consuma fino all’osso
e le tue belle particelle
se ne vanno via col mutuo
poi le aziende chiudon tutte
ma vuoi ancora lavorare
magari non ti fai pagare
ma vuoi ancora lavorare
oh brand new italian protagonist
non ti rendi neanche conto
ma tutto viene messo in conto