http://fany-blog.blogspot.it/2014/01/meredith-condannati-amanda-e-raffaele.html
venerdì 31 gennaio 2014
giovedì 30 gennaio 2014
Re Giorgio Tagliola
Comunque Re Giorgio è sereno. Il suo stipendio, maggiore di quello di Obama e Merkel messi insieme, non è in pericolo,....
mercoledì 29 gennaio 2014
Chi è peggio?
L'episodio Electrolux, ennesimo frutto della distorsione del capitalismo, fa piena luce sulla situazione drammatica che sta vivendo il nostro paese, dove gli stipendi calano o spariscono, le aziende chiudono. E dovremmo pensare che il Presidente della Repubblica non sia per nulla responsabile della situazione?
martedì 28 gennaio 2014
Minima immoralia
http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/12/09/don-paolo-farinella-renzifonzie-requiem-per-il-pd/
lunedì 27 gennaio 2014
Dove Dio ha taciuto
Venti anni di jingles («Dai Forza Italia/che siamo tantissimi...»), rivoluzioni liberali, promesse tradite, «meno tasse per tutti», contratti con gli italiani, barzellette, corna, bunga bunga, lifting, bandane, vulcani in eruzione, inciuci con gli avversari, leggi ad personam, lodi Schifani, lodi Alfano, editti bulgari, patonze che devono girare, e soprattutto i numerosi golpi giudiziari perpretati da un pregiudicato per evasione fiscale, che è il reato più grave in un paese civile e democratico, credo che a tutt'oggi, se siamo ridotti così, il colpevole è il Berlusca.
domenica 26 gennaio 2014
sabato 25 gennaio 2014
venerdì 24 gennaio 2014
giovedì 23 gennaio 2014
martedì 21 gennaio 2014
Genitori e prolungamenti
Mi scuserete, ma visto i guai che sta passando il maggior partito italiano, non ho più la forza di farci sopra delle battute. Però mi ha colpito una frase di renzino sulla legge elettorale: "No a modifiche in Parlamento o salta tutto". Non sarà che il Pd sta prendendo una via autoritaria? Che ci sia scarsa democrazia interna? Qualcuno spieghi a renzino che le leggi si fanno in parlamento, non nelle segrete stanze con un frodatore fiscale cacciato dal senato
lunedì 20 gennaio 2014
Cambiamenti, o quasi...oggi su Prima Pagina di Reggio Emilia
http://www.lanuovaprimapagina.it/news/reggio/7398/Delrio-tasta-il-polso-alla-base.html#.UtzyYPTlXzo.facebook
venerdì 17 gennaio 2014
giovedì 16 gennaio 2014
Quello che...Nonsai
Paride Puglia, mille volte grazie…
Autore: Redazione
Tag:Gallery, Paride Puglia
Tag:Gallery, Paride Puglia
Annunciazione, Annunciazione! Con la vignetta di oggi su Salvini, la gallery del primo collaboratore che ha portato la satira illustrata sulle nostre pagine tocca quota mille. Un ringraziamento a lui e a tutti gli autori che quotidianamente rendono possibile aggiornare la nostra vetrina satirica… che ha superato le 12mila vignette
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Quando lo abbiamo conosciuto nel lontano 2008, non avremmo mai immaginato di arrivare a tanto. Invece dopo più di cinque anni e 1000 vignette pubblicate e oltre 60mila contatti alla sua gallery personale ci troviamo a celebrare un piccolo grande traguardo. Paride Puglia, il nostro primo collaboratore della satira illustrata ci ha aperto un mondo… e oggi lo possiamo considerare un vero e proprio apripista!
Dopo di lui, uno alla volta si sono uniti al progetto numerosi autori, firme autorevoli e talenti in erba… Perché la passione non conosce confini! Oggi siamo molto orgogliosi di poter mostrare a tutti gli appassionati di vignette satiriche una collezione online che ha toccato quota 12milavignette e di questo non smetteremo mai di ringraziare tutti i collaboratori che quotidianamente ci offrono la possibilità di arricchire la nostra vetrina di nuove “perle”!
In questo periodo ci siamo accorti concretamente che la passione per la satira è quanto mai diffusa e sempre più contagiosa. A tutti gli autori che ci hanno contattato per inserire il proprio materiale e che non siamo ancora riusciti a pubblicare diciamo di avere pazienza e di continuare a seguirci. E’ impossibile accontentare tutti specie quando c’è così tanta carne al fuoco. “E’ un duro lavoro ma qualcuno lo dovrà pur fare”… Speriamo di poter crescere ancora, insieme a voi naturalmente. Ecco perché il grazie va a tutti, ed in particolare, oggi a Paride. Il pioniere con la matita…
mercoledì 15 gennaio 2014
Salvini,...
...grazie all'articolo di ieri sulla Padania, abbiamo capito che non digerisci la Kyenge, il ministro di colore. Comunque ora potrai capire cosa abbiamo provato noi con il Trota alla regione Lombardia e sui guai di suo padre Umberto Bossi e The family, impantanati nei meandri degli scandali di un paio di anni fa, che portarono alle dimissioni (con lacrime) del senatùr. E vaffanculo, và.
martedì 14 gennaio 2014
lunedì 13 gennaio 2014
Arde-magna-magna ...oggi su Prima Pagina di Modena
Matteo Ardemagni, il "bomber di Milano" torna in provincia, ma va al Carpi "tradendo" i tifosi del Modena, nonostante le promesse dello stesso Arde: "In serie B torno solo a Modena, Modena amore mio, ho la maglia del Modena cucita addosso, etc…"
domenica 12 gennaio 2014
venerdì 10 gennaio 2014
Il più grande manager di tutti i tempi
Allora, alla luce dell'intervista su la Repubblica di stamane, del più grande imbonitore di tutti i tempi dopo Berlusca, cioè Sergio Marchionne...ecco, se non il più grande imbonitore, almeno uno dei manager tra i più pagati del Vecchio continente...comunque, Marchionne secondo me ha letteralmente distrutto l'industria automobilistica italiana, ha fatto di tutto per inasprire le relazione sindacali, ha stracciato il contratto nazionale di lavoro, ha espulso da tutti gli stabilimenti l'unico sindacato che tutela gli interessi dei lavoratori, la Fiom, rea di non essersi messa a 90° gradi come hanno fatto invece gli altri sindacati... pertanto, per quanto mi riguarda, può tenersele tutte le sue Fiat. E a proposito della Maserati a Torino, invece di farla rimanere nella sua sede naturale, cioè a Modena, già che ci siamo perché non spostiamo la produzione della Ferrari in Polonia, oppure in Cina: sai che margini di guadagno? Comunque staremo a vedere; per adesso i "successi" di Machionne si chiamano Thema, Flavia e Freemont. Mah..!
giovedì 9 gennaio 2014
mercoledì 8 gennaio 2014
Sul filo
Come foglie d’autunno - di Vittorio Zucconi
I drammi umani di due persone diversissime e lontanissime come Michael Schumacher e Pieluigi Bersani hanno evidentemente in comune la ennesima conferma della fragilità della vita, sia che si vadano a cercare i guai o che i guai vengano a cercare te. Alcuni si risentono perché noi giornalisti diamo troppo spazio a incidenti, malattie e vicissitudini di celebrità, mentre ignoriamo le tragedie – spesso simili – che colpiscono persone qualsiasi ogni giorno. La risposta banale è dire che un ictus o un incidente al ragionere della porta accanto o alla cassiera del negozio interessano soltanto ai loro amici e famigliari, mentre problemi e avventure di gente famosa fanno vendere (poco) i giornali, guardare la tv o razzolare in Rete. Dunque sono esercizi di interesse commerciale se non i soliti inchini al potere delle immagini e del nome.
La risposta, un po’ più seria, è che personaggi come i campioni dello sport, dello spettacolo, della politica (avversari o meno) diventano parte della nostra esistenza. Ci emozionano o ci infastidiscono, ma non ci lasciano indifferenti. Li amiamo o li detestiamo, ascoltiamo la loro musica, leggiamo le loro parole, seguiamo le loro avventure, applaudiamo i loro successi o gioiamo malignamente per le loro sconfitte. Sono persone, se non di famiglia, talmente famigliari da essere sentite come se lo fossero. Misuriamo anche il nostro tempo con il loro metro. Vogliamo sapere subito quanti anni avesse quel famoso attore scomparso, per compiangere la sua fine prematura, per consolarci dicendo quanto era vecchio, per rassicurarci sul tempo da vivere che ci rimane. Se davvero vogliamo scandalizzarci per l’attenzione dedicata ai loro guai, dovremmo, per coerenza, ignorarli quando vincono gare e medaglie, quando concorrono a elezioni, quando ci fanno ridere o piangere da un palcoscenico, da un microfono, da un altoparlante. Se la loro vita ha toccato la mia, è naturale che senta un po’ come mia anche la loro lotta per vivere.
[da La Repubblica, Tempo Reale, 06 gennaio 2014]
martedì 7 gennaio 2014
217° Anniversario del Primo Tricolore...oggi su Prima Pagina di Reggio Emilia
La bandiera italiana è una variante della bandiera della rivoluzione francese, nella quale fu sostituito l'azzurro con il verde che, secondo il simbolismo massonico, significava la natura ed i diritti naturali (uguaglianza e libertà). In realtà i primi a ideare la bandiera italiana sono stati due patrioti e studenti dell'Università di Bologna, Luigi Zamboni, natio del capoluogo emiliano, e Giambattista De Rolandis, originario di Castell'Alfero (Asti), che nell'autunno del 1794 unirono il bianco e il rosso delle rispettive città al verde, colore della speranza. Si erano prefissi di organizzare una rivoluzione per ridare al Comune di Bologna l'antica indipendenza perduta con la sudditanza agli Stati della Chiesa. La sommossa, nella notte del 13 dicembre, fallì e i due studenti furono scoperti e catturati dalla polizia pontificia, insieme ad altri cittadini. Avviato il processo, il 19 agosto 1795, Luigi Zamboni fu trovato morto nella cella denominata "Inferno" dove era rinchiuso insieme con due criminali, che lo avrebbero strangolato per ordine espresso della polizia. L'altro studente Giovanni Battista De Rolandis fu condannato a morte ed impiccato il 23 aprile 1796. Napoleone la adottò il 15 maggio 1796 per le Legioni lombarde e italiane. Il 28 ottobre dello stesso anno, il senato riunito a Bologna decreta che sia creata una Bandiera coi colori Nazionali Verde Bianco e Rosso a bande verticali, la quale divenne per i patrioti, simbolo di speranza per un migliore avvenire: con questo valore fu adottato successivamente a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797. Quel giorno i rappresentanti delle quattro città di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara, riuniti in Congresso, proclamarono il tricolore bianco, rosso e verde come vessillo della Repubblica Cispadana, il nuovo Stato sotto la protezione delle armi francesi. Qualche mese dopo da Bergamo e Brescia e poi dalla Repubblica Cisalpina. In quell’epoca le sue bande erano disposte talvolta verticalmente all'asta con quella verde in primo luogo, talvolta orizzontalmente con la verde in alto; a cominciare dal 1° maggio 1798 soltanto verticalmente, con asta tricolorata a spirale, terminante con punta bianca. Nella metà del 1802 la forma diviene quadrata, con tre quadrati degli stessi colori racchiusi l'uno nell'altro; questo cambiamento fu voluto dal Melzi (vice presidente della Repubblica Italiana) per cancellare ogni vincolo rivoluzionario legato alla bandiera. Abolito alla caduta del Regno Italico, il tricolore fu ripreso, nella sua variante rettangolare, dai patrioti dei moti del 1821 e del 1831. Mazzini la scelse come bandiera per la sua Giovine Italia, e fu subito adottata anche dalle truppe garibaldine. Durante i moti del '48/'49, sventola in tutti gli Stati italiani nei quali sorsero governi costituzionali: Regno di Napoli, Sicilia, Stato Pontificio, Granducato di Toscana, Ducato di Parma, Ducato di Modena, Milano, Venezia e Piemonte. In quest'ultimo caso alla bandiera fu aggiunto nel centro lo stemma sabaudo (uno scudo con croce bianca su sfondo rosso, orlato d’azzurro). La variante sabauda divenne bandiera del Regno d'Italia fino al referendum istituzionale del 2 giugno 1946, quando l'Italia divenne Repubblica e lo scudo dei Savoia fu tolto.http://www.radiomarconi.com/
lunedì 6 gennaio 2014
domenica 5 gennaio 2014
Privilegiati o non privilegiati, questo è il problema...
....oggi su Prima Pagina di Reggio Emilia http://www.lanuovaprimapagina.it/news/reggio/7228/I-privilegiati-del-parcheggio-facile-e.html
venerdì 3 gennaio 2014
Buon 60°compleanno, cara Rai
Sono sempre un grande difensore della Rai anche se le critiche espresse sono sacrosante, cioè canali tematici gratuiti come Rai 5, Rai Movie, Rai Sport 1 e 2, Rai Storia sono un servizio preziosissimo e purtroppo molto poco pubblicizzato oltre che dalla Rai stessa anche dagli altri media. Inoltre ricordiamo che negli ultimi dieci anni,come i governi, la Rai è stata in mano al PDL-LEGA; infatti 20 di manager Berlusconiani l'hanno svuotata di contenuti, con l'obbiettivo di favorire Mediaset.Proprio perchè azienda culturale pubblica, la Rai rappresenta il paese: un'Italia che fa fatica ad guardare avanti, vuoi per paura, vuoi per stanchezza, vuoi per mancanza di idee. Il rinnovamento non fa parte dell'indole degli italiani, che preferiscono conservare. Le solite fiction trite e ritrite, piatte e a-emotive; i soliti quiz, i soliti presentatori messi lì per il nome, più che per la reale bravura (e in questo Carlo Conti è il mistero supremo). Si potrebbe dire che i soldi mancano, che la Rai non sarà mai come la BBC... ma le idee non costano nulla, l'intelligenza non si compra dagli sponsor, richiede solo il coraggio di osare. E questo vale tanto per la Rai, quanto per gli italiani che la Rai rispecchia: osiamo, pensiamo, usiamo l'intelligenza nutrita dai nostri secoli di cultura: la crisi può svuotare il portafogli, ma non ci sono scuse per svuotare anche la testa. Fonte: Corsera
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