domenica 7 dicembre 2025

Più libri, più libertà o...più pass?

A Roma si apre Più libri Più liberi, la fiera dove la libertà è così protetta, ma così protetta che per toccarla devi chiedere il permesso in triplice copia! Gli editori cantano 'Bella ciao', ma col badge al collo, gli autori si danno un tono da Che Guevara, ma firmando copie sotto la supervisione del responsabile sicurezza, e il pubblico? Be', il pubblico applaude come se stesse assistendo alla rivoluzione, ma con l’accortezza di non rovesciare il cappuccino, ops! In mezzo, spunta Zerocalcare, che parla di fascisti veri, fascisti presunti e fascisti immaginari… finché il Topino non gli dà la sveglia: la vera minaccia non è il Ventennio, è la gente che sta ancora col green pass nel culo mentre fa lezioni di libertà agli altri, o no? E allora eccola, la fiera: un grande mercato della cultura dove tutti dicono “libertà!” con l’entusiasmo di chi urla "scontrino!" al ristorante: più libri? Più liberi? Sì, ma solo se non fai domande, non scrivi cose scomode e soprattutto non infastidisci gli addetti ai lavori, che già c’hanno l’ansia! La verità è che a Roma la libertà costa meno di un segnalibro: ma, ahinoi rimane l’unica cosa che nessuno compra! Amen.

giovedì 4 dicembre 2025

Carpi, capitale dello scaricabarile!

A Carpi la sicurezza non è un problema, anzi: è un pretesto! Pd e cdx fanno squadra solo su una cosa: dare la colpa a qualcun altro! E così Righi, Bargi e De Rosa si passano il barile come tre camerieri incapaci, finché non finisce addosso a Tajani, che si ritrova sepolto dalle colpe del suo stesso partito il quale, ovviamente urla al tradimento, ma è inutile: qui tradire è l’unica forma di coerenza. Intantp fuori, nei vicoli, i delinquenti se la ridono: loro almeno sanno cosa stanno facendo, sic! Mentre i politici no: loro rubano solo il tempo, e lo fanno pure male, ahinoi! A Carpi la sicurezza non crolla per mancanza di agenti, ma per eccesso di teatrini: e il solito scaricabarile, in questo caso bipartisan, sic! Signori miei, non so voi, ma qui la situazione scivola sempre più verso il basso, ergo sempre più giù: si salvi chi può! Amen.

martedì 2 dicembre 2025

La Meloni vuole riscrivere Kant..?

L’Esercito voleva studiare filosofia (a me già fa ridere così!), ma a quanto pare non per capire Kant: per usarlo come tappabuchi nelle conferenze stampa, sic! Il governo s’indigna: "Come? Non volete aiutare i militari a pensare?"...ma la verità è che il Sistema non vuole soldati che pensano: bensì vuole intellettuali che smettono di farlo anzi, peggio; parafrasando il buon prof.Orsini, ci stanno convincendo che la guerra è inevitabile, e infatti stanno già cercando professori abbastanza obbedienti da spiegarci che morire per la NATO è 'filosofia applicata'! Così la Meloni e i suoi ministri sognano un’Europa in cui la pace si fa in mimetica, a colpi di slide, poi arriva Spinelli, direttamente dall’alto, e gli tira in testa il Manifesto di Ventotene come fosse un giudizio universale e gli ricorda la cosa che temono di più: che la filosofia serve a disinnescare i fucili, non a dargli una copertura morale! E in questo Paese di pacifisti armati e guerrieri spirituali, il paradosso è sempre lo stesso: più parlano di pace, più ti conviene... 'mettere dei sacchi di sabbia vicino alla finestra'! L'anno che sta arrivando tra un anno passerà Io mi sto preparando, è questa la novità!

lunedì 1 dicembre 2025

In nome della pace, amen

L’Europa era nata per evitare la guerra: adesso la pace la spiana col ReArm, e la colomba la usa come tappetino per lucidare i missili, sic! Putin, nella nostra vignetta, sembra quasi uno che ragiona che, per l'Uuccidente è già bestemmia di per sé, mentre dice: «Io attaccare Europa? Ridiculo! Se volete io mettere per iscritto, da!» Quando è il 'diavolo' a chiederti di calmarti, significa che in paradiso hanno perso il manuale, o quasi! E Ursula? Von Der Leyen, la serva degli USA, che sibila: "Ssst, Vlady! Se scoprono che sono stronza e pericolosissima… e che mi pagano pure… mi tocca pure smettere!" Signori, questa è l’Europa del 2025: un continente che fa la guerra per “difendere i valori”, cioè il PIL, e che prepara la pace come un sacramento: prima ti spara, poi ti benedice. Amen, e avanti il prossimo.

giovedì 27 novembre 2025

La Mezzaluna di Sassuolo

A Sassuolo la guerra sulla "moschea dei Quadrati" non è religiosa, ma bensì è elettorale: ammettiamolo, su! Ecco che da un lato abbiamo il sindaco Mesini, che tra un sorrisetto e un tappeto di preghiera finto ricorda all’opposizione che solo un anno fa si commuoveva davanti agli stessi fedeli: dall’altro Vandelli e Caselli, folgorati sulla via di via Damasco: allora integrazione, oggi 'invasione', o no? Tragicomico? No, signori miei, tutto ciò è tipicamente italiano, altroché! Perché la vera destinazione d’uso in gioco non è quella del capannone, ma quella delle idee: sempre in saldo al banco della propaganda, sic! As-salāmu ʿalaykum" (la pace sia su di voi).

domenica 23 novembre 2025

C’è chi parla di “famiglia alternativa”...

...di ritorno alla natura. addirittura di libertà! Sic! Poi scopri che per “natura” intendono un secchio pieno di merda da compostare nel bosco e per "libertà" una casa senza acqua, senza luce e senza muri sicuri! Ma il problema, dicono, è lo 'Stato cattivo' che osa disturbare tanta felicità... 'compostata'! È la solita favola italiana: quando c’è miseria, la si chiama "stile di vita", quando quando c’è incuria, diventa "scelta consapevole", infine quando interviene un giudice, allora sì, tutti a difendere la "famiglia tradizionale e felice del bosco". Signori miei, in verità in verità vi dico che, ahimé la storia è più semplice e molto meno poetica, ergo del resto, ammettiamolo: chi di noi farebbe vivere i propri figli piccoli in condizioni che non augureremmo neppure a un cane randagio? E che mentre i cinni giocavano tra mosche e secchi pieni di merda, papà e mamma filosofeggiavano sulla 'purezza della vita selvaggia'! Ma, vedete, noi italiani abbiamo un talento speciale: riusciamo a trasformare una (passatemi il termine) 'tragedia igienica' in un dibattito morale, un compost toilet in un eremo spirituale e un rudere (pericolante: il certificato di idoneità statica, è di lunedì scorso!) un manifesto contro il "sistema". Peccato che sempre il "sistema", alla fine, abbia salvato solo i bambini, poiché del resto, tra vivere "liberi" in una latrina ecologica e sedersi su un cesso vero, la scelta, in pratica l’hanno fatta loro. O no?

venerdì 21 novembre 2025

Libertà di censura preventiva

Da una parte c’è Sergei V. Lavrov, uno che, nel bene o nel male, gira il mondo da decenni: manda segnali, minaccia, negozia e, soprattutto parla. Dall’altra c’è il Corsera, che personalmente da' l’idea di informazione prefabbricata, montata in serie, fragile, fatta di pezzi che si incastrano solo se segui le istruzioni del padrone. Ed ecco il miracolo del giornalismo italico: un’intervista che esiste, ma ahinoi non si può pubblicare, perché? Semplice: "Non ci piacevano due risposte...". E così il Corriere, con una dignità da ministero della verità versione discount, decide che il lettore va "protetto": protetto da chi? Da Lavrov? No: dalla possibilità di farsi un’opinione, altroché! Ma in fondo è giusto così: nella nuova era del giornalismo italiano, l’intervista non serve a far emergere la realtà, ma a far confermare la nostra realtà, ergo quella preconfezionata, sterilizzata, autorizzata dal 'blocco atlantico' e servita tiepida in homepage. E al diavolo la libertà di stampa: oggi conta solo la libertà di censura preventiva. Amen.